Cose di cosa nostra by Giovanni Falcone

Cose di cosa nostra by Giovanni Falcone

autore:Giovanni Falcone [Falcone, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-09-29T14:19:23+00:00


IV

Cosa Nostra

Si può sorridere all'idea di un criminale, dal volto duro come la pietra, già macchiatosi di numerosi delitti, che prende in mano un'immagine sacra, giura solennemente su di essa di difendere i deboli e di non desiderare la donna altrui. Si può sorriderne, come di un cerimoniale arcaico, o considerarla una vera e propria presa in giro. Si tratta invece di un fatto estremamente serio, che impegna quell'individuo per tutta la vita. Entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione. Non si cessa mai di essere preti. Né mafiosi.

Al momento dell'iniziazione, il candidato o i candidati vengono condotti in una stanza, in un luogo appartato, alla presenza del «rappresentante« della famiglia » e di altri semplici uomini d'onore. Spesso, questi ultimi sono schierati su un lato, mentre gli iniziandi stanno dall'altro. A volte i candidati vengono tenuti chiusi in una stanza per alcune ore e sono poi fatti uscire uno per volta. A questo punto il rappresentante della famiglia espone ai futuri uomini d'onore le norme che regolano l'organizzazione, affermando prima di tutto che quella che comunemente viene detta mafia si chiama, in realtà, Cosa Nostra. Avverte quindi i nuovi venuti che sono ancora in tempo a rinunciare all'affiliazione e ricorda loro gli obblighi che comporta l'appartenenza all'organizzazione fra cui: non desiderare la donna di altri uomini d'onore; non rubare; non sfruttare la prostituzione; non uccidere altri uomini d'onore, salvo in caso di assoluta necessità; evitare la delazione alla polizia; non mettersi in contrasto con altri uomini d'onore; dimostrare sempre un comportamento serio e corretto; mantenere con gli estranei il silenzio assoluto su Cosa Nostra; non presentarsi mai ad altri uomini d'onore da soli, in quanto le regole impongono che un altro uomo d'onore, conosciuto da coloro i quali devono mettersi in contatto, garantisca la rispettiva appartenenza a Cosa Nostra, pronunciando le parole: «Quest'uomo è la stessa cosa».

Esaurita la spiegazione dei comandamenti, riaffermata dal candidato la volontà di entrare nell'organizzazione, il rappresentante invita i nuovi venuti a scegliersi un padrino tra gli uomini d'onore presenti. Ha quindi luogo la cerimonia del giuramento che consiste nel chiedere a ognuno con quale mano spara e nel praticargli una piccola incisione sul dito indice della mano indicata, per farne uscire una goccia di sangue con cui viene imbrattata una immagine sacra: molto spesso quella dell'Annunziata, la cui festa cade il 25 marzo e che è ritenuta patrona di Cosa Nostra. All'immagine viene quindi dato fuoco e l'iniziato, cercando di non spegnerlo mentre la fa passare da una mano all'altra, giura solennemente di non tradire mai le regole di Cosa Nostra, meritando in caso contrario di bruciare come l'immagine.

Mentre l'indice dell'iniziato viene punto, il rappresentante gli ingiunge in tono severo di non tradire mai, perché si entra in Cosa Nostra col sangue e se ne esce solo col sangue. Particolare curioso: in alcune famiglie si usa per pungere l'indice una spina di arancio amaro; in altre, invece, una spilla, sempre la stessa (nella famiglia di Riesi il «rappresentante» aveva



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